Acquistare casa non è semplice!
Acquistare casa è sempre una delle decisioni più importanti della vita di ognuno di noi.
Con molta probabilità, infatti, l’acquisto della prima casa rappresenta l’investimento più grande che mediamente fa ogni italiano.
Eppure, nonostante la delicatezza di tale scelta, si commettono frequentemente molti errori che spesso conducono a conseguenze più o meno gravi.
Per questo, di seguito analizziamo insieme una serie di questioni ed argomenti di fondamentale importanza per chi si avvicina all’idea di comprare un immobile.
-
Fare bene i conti
Può sembrare una frase scontata ma purtroppo davvero non lo è.
In Italia, infatti, secondo i dati di alcuni studi statistici, la popolazione non ha una sufficiente cultura immobiliare e finanziaria per sostenere con successo una vendita o un acquisto immobiliare.
Saper redigere, ad esempio, un “conto economico” relativo ad una operazione immobiliare (come ad es. l’acquisto della prima casa) non è per nulla cosa semplice.
In sintesi, il “conto economico” rappresenta l’elenco più o meno dettagliato di tutte le uscite e le eventuali entrate che si verificheranno prima di raggiungere l’obiettivo prefissato.
Nel nostro caso, tale documento sintetizzerà le uscite complessivamente necessarie all’acquisto dell’immobile (prima casa) e le eventuali entrate che l’immobile stesso potrebbe generare qualora si decidesse di metterlo a profitto.
E’ evidente quindi come tale documento rappresenti, anche per chi è alle prime armi, una imprescindibile base di partenza nonché, al contempo, uno strumento oltremodo indispensabile per valutare nel dettaglio e con opportuno anticipo se un determinato investimento o l’acquisto della casa da destinare a dimora familiare sia vantaggioso oppure no.
Già da tali brevi considerazioni si può agevolmente dedurre che se non si è in possesso di una serie di conoscenze pratiche e tecniche in materia immobiliare e finanziaria si potrebbe correre il serio rischio di trovarsi successivamente in grosse difficoltà per non aver considerato anticipatamente tutta una serie di costi e voci di spesa che poi si incontreranno sulla strada.
Per tali ragioni, fare bene i conti diventa una vera e propria bussola per orientarsi poi serenamente e con consapevolezza in tutte le successive fasi relative all’operazione immobiliare da compiersi.
-
Le spese
Sia che desideriamo acquistare la prima casa, sia che intendiamo effettuate un mero investimento immobiliare a fini speculativi, bisogna sempre considerare, in via specifica ed analitica, tutte le spese, ordinarie e straordinarie, che si incontreranno almeno fino al trasferimento effettivo della proprietà dell’immobile o, ancora meglio, anche successivamente a tale acquisto.
Quando parliamo di spese dobbiamo certamente partire dal costo dell’operazione intesa nel suo complessivo valore ovvero il costo di acquisto del nostro futuro immobile.
Oltre a tale importantissimo dato, dobbiamo tuttavia far riferimento a varie ed ulteriori voci di spesa legate ai c.d. “costi accessori” dell’investimento che normalmente emergono dopo l’acquisto dell’immobile.
La caparra:
Normalmente la primissima spesa che si incontra nella fase di acquisto della casa è l’esborso legato alla caparra confirmatoria.
Senza alcuna pretesa di esaustività, possiamo qui definire la caparra confirmatoria come quella somma che viene versata dall’acquirente dell’immobile (il più delle volte in sede di stipula di un preliminare di vendita) a mezzo della quale quest’ultimo, per così dire, “blocca” l’immobile ovvero manifesta al proprietario dello stesso il reale interesse all’acquisto e contestualmente garantisce il proprio impegno versando una certa somma che costituirà al contempo la prova dell’accordo intervento tra le parti.
Infatti, a latere della puntuale e a volte rischiosa disciplina codicistica dedicata alla caparra confirmatoria, è sempre bene ricordare che il versamento della stessa, in assenza di altre prove che testimonino l’impegno siglato tra le parti, rappresenta comunque un’importante circostanza di fatto utilizzabile, sia dall’acquirente che dal venditore, come elemento di “presunzione” al fine di dimostrare, in un eventuale giudizio, l’esistenza di un accordo intervenuto tra le parti al quale la caparra stessa si ricollega.
E’ per tali ragioni che si dovrà sempre usare la massima attenzione nel versare al proprietario dell’immobile la caparra utilizzando strumenti di pagamento che assicurano la tracciabilità (assegni, bonifici etc…).
Infine, con preciso riferimento all’ammontare della caparra stessa, quest’ultima oscilla quasi sempre tra il 15 e il 20 per cento del prezzo di vendita dell’immobile.
Oltre alla caparra, di regola, le spese ulteriori di acquisto ammonteranno complessivamente dal 10 al 15 per cento del costo dell’intera operazione immobiliare (oltre all’eventuale applicazione dell’iva e all’imposta di registro si deve far fronte alle imposte catastali).
Il mutuo:
A meno che non si possieda già la somma necessaria all’acquisto della casa, si dovrà avere accesso al credito tramite le banche, per cui l’accensione di un mutuo sarà imprescindibile.
Tuttavia, molto spesso nella fase immediatamente antecedente all’acquisto delle futura abitazione si tende a trascurare i costi effettivi legati alla stipula di un contratto di mutuo in quanto si presta maggiormente attenzione solo agli interessi e agli anni di durata del finanziamento.
In realtà, il costo effettivo di un mutuo non dipende da tali valori (tasso di interesse ed anni di vita del prestito).
A ben vedere, infatti, il vero ammontare del mutuo dipenderà anche dalla tipologia del mutuo stesso nonché da una serie di altri esborsi che possono essere richiesti dalla banca che lo eroga al momento della sottoscrizione.
Nello specifico possiamo menzionare:
Le spese per l’istruttoria: per “istruttoria” si intende l’analisi dettagliata del reddito e delle spese mensili del soggetto che richiede il mutuo e del suo nucleo familiare. E’ un attività che viene normalmente condotta dalla banca ed è finalizzata a stabilire se il soggetto “mutuatario” sarà in grado di rimborsare tutte le somme derivanti dal mutuo. Di regola, le banche prevedono un costo fisso da pagare per l’istruttoria pre-mutuo, ma non mancano istituti di credito che invece fissano il costo di tal adempimento preliminare in via percentuale rispetto all’ammontare complessivo del mutuo (ma sempre con la previsione di tetti massimi per gli eventuali sforamenti).
Le spese di perizia: la “perizia” è la valutazione analitica del valore reale dell’immobile che il richiedente il mutuo offrirà in garanzia alla banca per iscrizione di ipoteca. Nel stragrande maggioranza dei casi l’immobile da periziare sarà proprio quello che si sta comprando e sul quale la banca iscriverà la propria ipoteca. Tale perizia viene eseguita da un tecnico specializzato e molto spesso viene eseguita dalla banca a titolo gratuito. E’ bene precisare che questo “atteggiamento di favore” si rinviene soprattutto in caso di mutui di valore non troppo alto.
Le spese di incasso e di spedizione della corrispondenza: a volte tali spese non sono a carico del mutuatario, tuttavia altre volte vengono conteggiate a forfait con una richiesta una tantum, altre volte ancora possono essere addebitate man mano che si presentano.
I costi fiscali del mutuo: tali costi non dipendono dalla banca, ma dalle norme in materia fiscale. Qualora il mutuo si riferisca all’acquisto della prima casa, i costi del finanziamento sono pari allo 0,25% del suo importo (ad. es. per mutuo di euro 100.000, occorrerà chiedere la somma di circa euro 100.250).
Diversamente, i costi fiscali per l’acquisto di un qualsiasi altro immobile o anche per la ristrutturazione della prima casa sono invece di circa il 2% dell’importo mutuato (ad es. per un mutuo di euro 100.000, occorrerà richiedere la somma di circa euro 102.000 e sulla differenza di euro 2.000 si calcoleranno anche gli interessi bancari).
I costi notarili: tali costi dipendono dagli onorari che il professionista incaricato applicherà alla atto e pertanto hanno una variabilità molto elevata da notaio a notaio.
Naturalmente colui che richiede il mutuo (“mutuatario”) che ha la facoltà di scegliere il notaio al quale rivolgersi.
Oltre a tutte le spese soprindicate, vi saranno anche tutta una serie di spese c.d. “accessorie” che comunque determineranno l’aumento della somma da rimborsare complessivamente alla banca.
In particolare ci si riferisce alle:
– spese periodiche di incasso della rata;
– spese di spedizione postale delle distinte di pagamento;
– spese “eventuali” di polizze assicurative richieste dalla banca per l’accensione del mutuo;
– spese di estinzione mutuo e di cancellazione dell’ipoteca;
– eventuali penali per il caso di estinzione anticipata del mutuo.
Con particolare riferimento alle spese relative alle polizze assicurative imposte dalla banca occorre tener presente che i mutui prevedono quasi sempre la stipula, da parte del richiedente, di una polizza contro gli incendi e gli scoppi, a garanzia della banca.
Tale tipo di polizza viene spesso “agganciata” ad un’altra polizza che garantisce l’assicurato contro gli eventi atmosferici o le calamità naturali.
Le condizioni di entrambe le suddette polizze sono generalmente imposte dalla banca e quindi non saranno negoziabili.
Inoltre, sovente, viene proposta dalla banca la stipula di una polizza sulla vita “in caso morte”.
Tale prodotto assicurativo risulta conveniente soprattutto se il richiedente il mutuo rappresenta l’unico soggetto portatore di reddito del nucleo familiare.
-
La tassazione sull’immobile e la capacità di sopportare il debito
La quasi totalità delle persone che intende comprare casa non si interessa, con anticipo, su quali e quante saranno le tasse da pagare per l’acquisto della proprietà di un immobile (anche come prima casa).
Sotto altro profilo si rende altrettanto importante avere ben chiara la propria condizione economica.
Contrarre debiti per una percentuale che supera il 30$ . Fare debiti al di sopra del 30% delle proprie entrate. La Banca d’Italia consiglia che la quota del mutuo, sommata al resto dei debiti (la rata della macchina, carta di credito, prestiti personali) non sfori il 35-40% del reddito dei titolari del mutuo.
-
L’aspetto emotivo e gli errori conseguenti
Potrà sembrare assurdo ma il più delle volta chi compra una casa, durante la ricerca della giusta soluzione o durante le trattative intraprese con il proprietario dell’immobile, perde il senso di cosa del danaro non riuscendo più a discernere cosa di intende per “caro” o per “economico”.
Al fine di evitare di trovarsi in una situazione del genere, occorre in via del tutto preliminare ricercare ed ottenere il maggior numero di informazioni sui reali prezzi di mercato dell’aera interessata.
Inoltre a molte persone capita di cadere nella convinzione per la quale i prezzi degli immobili siano sempre in costante aumento, ma purtroppo così non è.
Molto spesso di assiste a vertiginoso deprezzamenti di alcune zone cittadine dovuti a circostanza non prevedibili.
Anche per tali ragioni, si rende opportuno affidarsi ad un’agenzia immobiliare di fiducia che sappia riportare le nostre valutazioni nell’alveo della normalità e sul campo del reale valore di mercato degli immobili.
Per di più attraverso l’instaurazione di un buon rapporto fiduciario con un’agenzia immobiliare, si possono intraprendere, grazie proprio all’intervento dell’agente incaricato, ottime trattative ed ottimi sconti sul prezzo iniziale di vendita dell’immobile.
Molto spesso, infatti, tante persone tendono a scartare interessanti soluzioni immobiliari perché scoraggiate del fatto di non aver alcuna possibilità di trattare sul prezzo con profitto.
Al contrario è sempre importante entrare in trattativa ed essere pronti ad effettuare una controfferta (che naturalmente sarà stata precedentemente vaglia conti alla mano).
Quindi è agevole comprendere come un errore ricorrente sia quello di accettare passivamente il prezzo imposto dal venditore, anche a trattativa inizia, solamente per il timore di perdere l’occasione.
In altre parole, se ad esempio disponete di una somma pari ad euro 220.000 non dovrete mai scostarvi da tale cifra ed anzi tendere al ribasso. Qualora la suddetta cifra non sia sufficiente per concludere l’affare vuol dire che l’immobile non è per voi.
-
Gli aspetti legali sono importantissimi
Da non sottovalutare è l’aspetto legato agli assetti giuridici da dare all’operazione immobiliare di acquisto della propria casa.
Non consultare l’avvocato prima della firma anche solo di una proposta di acquisto può costare molto caro. Un esempio ricorrente è quello di chi crede di poter facilmente ricevere un mutuo in quanto titlare di un bene pervenutogli per donazione.
Non tutti sanno infatti che i beni di provenienza donativa non sono ritenuti appetibili dalle banche per l’iscrizione di ipoteca a garanzia del mutuo da erogare.
Questo infatti è dovuto al fatto che giuridicamente i beni provenienti da donazioni sono soggetti all’azione legale di riduzione e di revoca da parte di eventuali eredi che si ritengono lesi dei loro diritti successori.
In altre parole, prima di avventurarsi in un campo delicato come quello immobiliare è sempre buona norma rivolgersi ad un professionista per essere accompagnati in tutte le fasi che condurranno all’acquisto definitivo della proprietà del nostro immobile, al fine di scongiurare ogni possibile rischio che si presenti sulla strada.